Mindfulness

Quante volte ti è capitato di sentirti sopraffatto dalla tua stessa quotidianità, dai ritmi del lavoro, dalla pressione per raggiungere gli obiettivi, dai figli, dal marito o dalla moglie? Per non parlare del resto: le bollette da pagare, il mutuo o l’affitto, il canone, le tasse e tutto quello che riguarda il continuare a tirare fuori soldi.

Quante volte ti sei sentito oppresso da queste cose?
E quante volte ti è capitato di avere la sensazione di correre continuamente senza arrivare mai da nessuna parte?

Beh, se ti sei mai sentito così, allora, benvenuto nel club.
Non sei né l’unico né l’ultimo.
Succede a tutti. Tutti noi viviamo, per lunghi tratti della nostra vita, al di sopra delle nostre capacità, del nostro limite di sopportazione delle cose. Ma non perché portiamo carichi indescrivibili. Alcune persone si, ma la maggiorparte di noi vive una vita normalmente stressante, con problemi grandi e piccoli, con momenti di stress più acuti e momenti meno faticosi. Alti e bassi, insomma.

Non sono solo le grandi cose della vita a produrre stress, semmai sono quelle piccole che, giorno dopo giorno, creano i sintomi dello stress.

Poi ci sono momenti in cui la vita ci mette davvero alla prova, sono quei momenti che definisco da “Riti di passaggio“, di vero cambiamento. Sono quelle fasi della vita in cui, spesso, ti sembra che le cose vadano in pezzi, che qualunque cosa tu faccia non funziona niente e che, nonostante tutta la buona fede, nessuno riesca realmente a capire cosa hai nella testa e nel cuore.

La cosa straordinaria è che in una società iperorganizzata e iperconnessa come la nostra, non abbiamo, apparentemente, strumenti adeguati per attraversare questi momenti, sia di normale stress quotidiano sia quelli di stress emotivo più profondo.

La Mindfulness è una buona risposta

La Mindfulness è una tecnica di meditazione pensata per la donna e l’uomo moderni che vogliono ricavarsi degli spazi semplici per recuperare, defaticare. In altre parole: togliersi di dosso lo stress fisico, emotivo, mentale che accumuliamo tutti i giorni.

Pur essendo associata a pratiche orientali, la meditazione non è nulla che non possa essere praticata anche dagli occidentali, anzi, è sicuramente consigliata soprattutto agli occidentali proprio per tutti quei fattori che abbiamo appena elencato qui sopra. Ma c’è di più: la Mindfulness non è uno stato che devi acquisire, che devi raggiungere. È piuttosto qualcosa che possiamo riscoprire perché, in realtà, è già dentro di noi.

Spiegare in poche righe che cos’è esattamente la Mindfulness può essere davvero riduttivo, ma per non smentirmi ho cercato in riassumere una serie di concetti chiave in questa vecchia puntata di #allesette.

Se vuoi saperne di più sulla Mindfulness questo è sicuramente un buon posto.

Se vuoi puoi scaricare il mio ebook gratuito per cominciare a praticare subito un po’ di Mindfulness.

Ci ho scritto sopra un libro che potrai trovare prossimamente in tutte le librerie, sia online che dietro casa.
Si intitola “Una vita straordinaria con la Mindfulness (ed altre tecniche)” ed è un buon modo per iniziare a fare esperienza, a capire e a toccare con mano cosa può fare la meditazione per la tua vita e come te la può semplificare, senza aggiungere altro sforzo, anzi, semmai, togliendone.

Mindfulness come stile di vita

La mindfulness non è solo una tecnica per il rilassamento

Ma ridurre tutto ad una “tecnica di rilassamento” sarebbe un peccato.
Nulla ti vieta di prenderla così, ovviamente, ma sarebbe un peccato.
Come scrivo nel mio ultimo libro, dedicato proprio alla Mindfulness, non sono un santo, sono una persona normale. Non sono nemmeno un guru o un maestro di… qualcosa. Sono uno che, come te, cerca le sue risposte, la sua serenità e la sua calma. Per questo pensare che la meditazione sia qualcosa da relegare ad una pratica più o meno regolare o più o meno salutaria è, secondo me, un limite. La meditazione serve per portare qualcosa nella propria vita di tutti i giorni. Non per diventare qualcosa di diverso, lo scopo non è cambiarsi a tutti i costi perchè qualcuno dice che c’è qualcosa da correggere in noi.

Lo scopo della #Mindfulness non è cambiare chi siamo, ma svelare il meglio di noi. Condividi il Tweet

Quello che so è che noi siamo tutti perfetti così come siamo. Nasciamo perfetti, è lungo la strada che veniamo condizionati a pensare in modo limitante a noi stessi. Lo scopo della meditazione diventa quindi lasciare che tutto sia senza sforzo, senza tensione, senza ansia.

Si, perchè tutte queste cose (sforzo, tensione, ansia) accadono per il nostro desiderio di controllare ogni cosa, a partire dal nostro destino più immediato. E tentiamo di esercitare questo controllo perchè abbiamo paura della vita, del cambiamento e di tutto ciò che questo può comportare. A partire dall’estendere la nostra area di sicurezza, quella zona di comfort fatta da tutto ciò che conosciamo e controlliamo. Compreso il dolore, il disagio e il malessere.

Piuttosto che cambiare preferiamo stare in compagnia del malessere che conosciamo, che amministriamo, che gestiamo con la pastiglia giusta, con il sesso, con i social, con il mettere la faccia nella vita degli altri e con la vita virtuale.

Io non pretendo di avere la risposta per tutto e per tutti, anzi, spesso fatico a trovarle per me. Ma una cosa la posso dire con grande sicurezza: la meditazione ha il potere di ammorbidire, sfumare e, sovente, dissipare completamente le mie ansie, paure e insicurezze, facendo spazio per la calma, l’accettazione e la consapevolezza della bellezza che c’è sotto tutto il malessere autocostruito che continuiamo a portare avanti. Ecco perchè “vivere mindfulness” fa la differenza.

Ma non devi credermi. Come dico nel libro, non è una questione di fede, è una questione di esperienza diretta. Solo sperimentando a fondo, con mente aperta, da vero scienziato potrai dire la tua.

È stato ed è così per me e per milioni e milioni di persone prima di me e di te.
Mi dirai.